C18 - Tachicardia reciprocante giunzionale permanente nei bambini: approccio farmacologico e interventistico

F. Drago, A. Mazza, M. Bevilacqua, M.S. Silvetti, A. Mafrici, A. Maccallini, P. Ragonese
Dipartimento Medico-Chirurgico di Cardiologia Pediatrica, Ospedale Bambino Gesu’, Roma

Scopo del nostro studio e’ stato quello di valutare, in una popolazione pediatrica affetta da tachicardia reciprocante giunzionale permanente (TRGP), la prevalenza di cardiomiopatia dilatativa secondaria, la risposta alla terapia medica, la localizzazione della via accessoria atrio-ventricolare, e l’efficacia terapeutica dell’ablazione transcatetere con radiofrequenza.

Abbiamo studiato 12 bambini (8 femmine e 4 maschi, età media 67.9 ± 61 mesi), affetti da TRGP (intervallo RP’>P’R, onda P negativa nelle derivazioni inferiori), di cui 8 (66%) con cardiomiopatia dilatativa secondaria. La frequenza cardiaca media della tachicardia era di 173 ± 31 b/m. Dieci pazienti (pts) sono stati sottoposti a terapia con farmaci antiaritmici della classe I o III, talora in associazione con beta-bloccante o digossina. Due pts non sono stati sottoposti a terapia medica perché in un pt la tachicardia era ben tollerata emodinamicamente e in un pt e’ stata decisa l’ablazione in prima istanza per l’entità della dilatazione ventricolare sinistra. Il follow-up medio dei pazienti in terapia medica e’ stato di 39 ± 36 mesi (range 2-108).

L’ablazione, eseguita sul sito di registrazione del più corto intervallo ventricolo-atriale, e’ stata effettuata in 7/12 pts all’età media di 13.4 ± 3 anni. Il follow-up medio post-ablazione è stato di 21 mesi ( range 3-68).

La terapia antiaritmica e’ stata efficace in 10/10 pts trattati (Flecainide e Propranololo in 4, Amiodarone e Propranololo in 2, Amiodarone in 1, Amiodarone e Digossina in 2, Sotalolo e Propafenone in 1). In 7/7 pazienti sottoposti a terapia antiaritmica si e’ avuta la regressione della cardiomiopatia secondaria. Nei pazienti sottoposti ad ablazione transcatetere, il sito d’ablazione della via anomala e’ stato in tutti a livello dell’ostio del seno coronarico. In 4 pts si e’ raggiunto il successo terapeutico alla prima procedura ed in 3 e’ stata necessaria una seconda procedura. Il paziente sottoposto ad ablazione come prima scelta terapeutica a tre mesi dalla procedura mostra solo lieve riduzione della dilatazione ventricolare sinistra. Durante il follow-up non si è osservata alcuna complicanza.

In conclusione, la TRGP in età pediatrica può essere trattata con successo con la terapia medica, permettendo, nella maggior parte dei casi, di rimandare l’ablazione della via anomala in età prepuberale.