Nel nostro Istituto dall’ottobre 1992 all’aprile 1997 la ricostruzione del tratto di efflusso del ventricolo destro è stata effettuata in 26 pazienti con l’utilizzo di un patch monocuspide o bicuspide. L’ età variava da 12 giorni a 21 anni (mediana 1 anno), il peso minimo era di 3,2Kg.; le patologie trattate sono state: la stenosi polmonare (SP) grave in 1 paziente, la tetralogia di Fallot in 7, l’agenesia della valvola polmonare in 2, il ventricolo destro e sinistro a doppia uscita in 2 rispettivamente, l’atresia polmonare con difetto interventricolare (DIV) in 6, il truncus arteriosus in 4, la trasposizione dei grandi vasi (TGA) con DIV e SP in 3, la steno-insufficienza aortica in 1.
In 6 pazienti è stato utilizzato un patch di pericardio
autologo con cuspide trattato in gluteraldeide allo 0,6%; in 10 sono stati
utilizzati homograft polmonari o aortici ritagliati a mono o bicuspide
e in 4 (3 truncus, 1 TGA con DIV e SP) è stata utilizzata l’auricola
sinistra come pavimento e il patch di pericardio autologo fresco con monocuspide
come tetto del condotto, ritenendo il meccanismo valvolare da cuspide non
trattata utile soprattutto nell’immediato decorso postoperatorio.
In 6 pazienti è stata invece eseguita una plastica
della parete dell’arteria polmonare incidendola ad "U" rovesciata, lasciandola
mobile all’interno della stessa e ricoprendo il tutto con un patch di pericardio.
Non si sono verificati decessi in quest’ultimo gruppo di pazienti. La mortalità
ospedaliera globale è stata del 15,4%.
Il follow-up mediano è di 24 mesi (1-54 mesi).
In 3 pazienti la presenza di una stenosi dei rami polmonari e di ipertensione
polmonare moderata-severa non ha alterato il funzionamento della cuspide;
in uno di loro, trattato con pericardio autologo vitale (peduncolato),
è stato necessario un reintervento a distanza di un anno per dilatazione
aneurismatica del patch stesso. Dieci pazienti presentano un gradiente
transpolmonare di 20-40mmHg con insufficienza valvolare lieve-moderata.
In alcuni pazienti il controllo eco ed angiografico ha evidenziato la monocuspide
ancora mobile a distanza di anni.
Si discutono i risultati ottenuti e si valutano le favorevoli
prospettive offerte da queste scelte chirurgiche rispetto all’utilizzo
delle protesi nella ricostruzione del tratto d’efflusso del ventricolo
destro.