TRUNCUS ARTERIOSUS: TECNICHE CHIRURGICHE E RISULTATI POSTOPERATORI
 V. Vanini, V.S. Luisi, M. Bernabei, I. Spadoni*.Divisione di Cardiochirurgia Pediatrica, Ospedale Pediatrico Apuano, Massa *Divisione di Cardiologia, Ospedale Pediatrico Apuano, Massa

 Nel periodo compreso fra il settembre 1992 e il febbraio 1997, 10 pazienti affetti da truncus arteriosus sono stati operati presso la nostra Divisione. L’età variava da 3 giorni a 2 anni e 10 mesi (mediana 28 giorni) con 8 pazienti di età inferiore ad un mese; il peso tra 2,6 e 10Kg (mediana 3,2Kg); 5 erano i maschi e 5 le femmine.

Otto bambini presentavano un truncus di tipo I, in un caso associato ad interruzione dell’arco aortico tipo A. Un paziente presentava un truncus di tipo II e un altro di tipo III. La valvola truncale era bicuspide in un caso, quadricuspide in due e tricuspide negli altri. Si riscontrava una insufficienza valvolare truncale di grado lieve in 2 casi, di grado moderato con associata stenosi in un caso; negli altri l’insufficienza truncale era assente o minima. Per la ricostruzione dell’efflusso del ventricolo destro fu utilizzato in 6 pazienti un condotto valvolato (homograft aortico in 2, homograft polmonare in 1, condotto biologico di Sorin in 3); in un caso fu usato un patch monocuspide ricavato da un homograft aortico; in 3 casi per la costruzione del pavimento della connessione fra infundibulo destro e arterie polmonari è stata abbassata l’auricola sinistra suturandola al margine craniale dell’infundibulotomia apponendo poi un patch monocuspide (homograft aortico in uno, pericardio autologo in due casi) per formare la parete anteriore del condotto
Un paziente di 15 giorni è deceduto in sala operatoria per progressivo deterioramento della funzione cardiaca secondario a sanguinamento. Una bambina di 3 mesi e 4 giorni è deceduta a 10 giorni dall’intervento per insufficienza respiratoria (mortalità perioperatoria 20%) Otto pazienti sono sopravvissuti: uno di questi, operato all’età di 2 anni e 10 mesi, è deceduto 3 mesi dopo l’intervento per ipertensione polmonare residua. Un bambino operato a 3 giorni per truncus e interruzione dell’arco aortico è stato rioperato dopo 3 mesi per stenosi dell’arco e dell’origine di entrambe le arterie polmonari utilizzando un patch di goretex e un homograft polmonare. Tutti i 7 pazienti sopravvissuti presentano al follow-up condizioni cliniche ed emodinamiche buone e sono in classe funzionale I-II.

Gli AA discutono i risultati chirurgici e l’evoluzione delle tecniche operatorie. Particolare attenzione viene data all’utilizzo dell’auricola sinistra nella ricostruzione dell’efflusso ventricolare destro, tecnica che dovrebbe consentire una minore incidenza di reinterventi da stenosi della connessione durante la crescita del paziente.



Back on browser