Dal Novembre ‘78 al Novembre ‘87, 73 pazienti consecutivi furono sottoposti ad intervento di Senning per Trasposizione delle Grandi Arterie (TGA), 67 con TGA semplice e 6 con TGA + DIV. La mortalità totale (3 casi) fu del 4.1%, con variabilità in base all’età d’intervento ed alla presenza del DIV associato. I 70 pazienti sopravvissuti sono stati seguiti ad un follow-up medio di 13 anni (7-17 anni) con visita clinica + ECG + ecocardiografia 2 volte all’anno, un esame Holter 1 volta all’anno o ogni 2 anni, e cateterismo cardiaco per casi selezionati.
Vengono riferiti i risultati che riguardano:
- morte improvvisa tardiva (3%), avvenuta in un paziente
di 9 anni e in uno di 18 anni, verosimilmente per aritmie (documentata
solo nel secondo caso),
- stato funzionale (80% dei casi senza sintomi o con
lievi sintomi, in classe NYHA 1 o 2, 17% con modesti sintomi e 3% con significativi
sintomi di scompenso cardiaco);
- dati ecocardiografici ed emodinamici (sequele anatomiche
post-intervento o nuovi problemi: insufficienza tricuspidale di grado medio-severo
in 2 casi, di grado medio in 4, di severa stenosi sottopolmonare in 1 caso,
lieve in 5 casi, ostruzione severa della VCS e VCI in 2 casi, poi dilatata
con successo, nessun caso di ostruzione al ritorno venoso polmonare);
- ritmo cardiaco (progressiva perdita della funzione
sinusale, con sostituzione di ritmo giunzionale ed insorgenza di tachiaritmie
sopraventricolari nei pazienti con più lungo follow-up). In particolare
il ritmo sinusale rimase nell’85% dei pazienti a 5 anni, nel 70% tra 6
e 10 anni, nel 55% tra 11 e 17 anni. In quest’ultimo gruppo tachiaritmie
sopraventricolari furono presenti nel 5%.
In conclusione l’intervento di Senning per la TGA mostra
nel follow-up a lungo termine un soddisfacente stato clinico nella maggioranza
dei casi; pur tuttavia la possibilità di morte improvvisa, le alterazioni
del ritmo cardiaco e la prevedibile disfunzione del ventricolo destro con
il passare del tempo costituiscono un rischio importante in questi pazienti.