Abbiamo valutato l'incidenza di nati con cardiopatia congenita
(CHD) nel periodo 1989-1997, caratterizzato da una riorganizzazione che
ha portato ad accentrare intorno al polo cardiologico-cardiochirurgico
del ns. Centro (Ospedale Civile Maggiore) l'attività di depistage
neonatale. Il campione è rappresentato dai nati vivi fra il 1989
ed il 31.03.97: la natalità annua è passata da 1359 soggetti
(anno 1989) a 1920 (dato proiettivo 1997), per complessivi 14667 neonati,
tutti oltre le 33 settimane compiute di gestazione. I neonati con soffio
sono stati studiati con ecocardiografia. Tutti i soggetti con CHD o con
flussi patologici, anche transitori come PFO o PDA, sono stati codificati.
Abbiamo così arruolato 248/14667 (16.9‰) neonati. Escludendo PFO
e PDA il campione scende a 155 (10.6‰) nati con CHD così distribuiti:
61 DIV (39.4%), 52 DIA (33.6%), 13 PS (8.4%), 8 CAV (5.2%), 7 TOF (4.5%),
5 CoA (3.2%), 3 TGA (1.9%), 1 HLHS (0.6%), 1 APVD (0.6%), altre tipologie
4 (2.6%). Il sex ratio globale è stato pari a 54.8% vs. 45.2% (85M:70F).
Escludendo difetti settali, PS e forme minori di patologia, le CHD complesse
hanno rappresentato il 16% del campione osservato. Il riscontro di ecografie
variabilmente positive ha mostrato un trend positivo passando dal 2.2‰
(1989) al 26.5‰ (1996), parallelamente all'incremento delle nascite presso
il ns. Centro ed a riprova di un depistage più efficace. Discussione:
i nostri dati si allinenano con i trend descritti in letteratura per analoghi
periodi di tempo studiati. Nondimeno, una riorganizzazione che preveda
la compilazione di registri con codifica computerizzata delle cardiopatie
osservate a fianco dell'attività ecocardiografica e la disponilità
di Personale pediatrico con formazione specifica che ruotino attorno ad
un Centro cardiochirurgico permettono sicuramente un migliore depistage
di tutti i neonati con soffio cardiaco tramite un approccio moderno, cioè
multidisciplinare.