L'INFERMIERA DI CARDIOLOGIA PEDIATRICA A CONFRONTO CON UNA NUOVA REALTA: PICCOLI PAZIENTI CON DIFFERENTI LINGUE, CULTURE, RELIGIONI, ABITUDINI DI VITA.
T. Giannoni, J. Cortopassi, R. Rappelli, G. Tateo, G. Kraft
Cardiologia Pediatrica Ospedale Pediatrico Apuano Massa Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa

 Tutte noi lavoriamo nel settore di esami strumentali non invasivi di un Reparto di Cardiologia Pediatrica di III livello. Questo fa si che i nostri pazienti giungano da ogni parte di Italia, per cui ormai da anni, siamo stati abituate a confrontarci con diverse realtà culturali e sociali. Dal 1993 abbiamo iniziato a ricoverare anche bambini stranieri, in particolare nati al di fuori della Comunità Europea. Da allora e fino al 1997, la percentuale di ricovero dei bambini extracomunitari è progressivamente aumentata come riportato nella seguente tabella:

E' evidente che modificandosi l'utenza per lingua, cultura, religione, abitudini alimentari, stile di vita, ecc., il nostro modo di lavorare si sia adeguato. Il primo problema è stato quello della comunicazione. Buona parte delle persone che sono giunte da noi, oltre alla propria lingua nazionale, parlavano il francese o l'inglese. E' stato possibile comunicare adeguatamente, grazie al lavoro di infermieri qualificati con buona conoscenza delle lingue e con un grosso aiuto da parte di associazioni di volontariato. Da qui la necessità sempre più pressante per gli infermieri professionali di conoscere bene almeno una lingua straniera. Il fatto di poter comunicare bene con i genitori o accompagnatori del bambino ha permesso di creare un clima sereno di fiducia e collaborazione. Osservando come i bambini appartenenti a gruppi etnici diversi comunicassero tra loro senza difficoltà nel gioco, abbiamo cercato di sfruttare questa loro incredibile capacità, al fine di riuscire ad eseguire gli esami cardiologici come parte dell'attività ludica, realizzando così un sistema di comunicazione di gruppo.

Lo stesso approccio è stato adottato, con buoni risultati, dal personale del Reparto Degenza nell'affrontare i problemi dell'alimentazione e delle abitudini di vita.

Riteniamo quindi, a fronte di questa esperienza, che sia necessaria una crescita di tutto il personale infermieristico per essere preparati ad una utenza multietnica sempre crescente.



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