TRAPIANTO CARDIACO ETEROTOPICO SINISTRO IN PAZIENTI PEDIATRICI CON ELEVATE RESISTENZE VASCOLARI POLMONARI
 A. Gamba, R. Fiocchi, F. Mamprin, G. Troise, G. Tasca, O. V.Buscaya
 U.O. di Cardiochirurgia Azienda Ospedale O.O.R.R. di Bergamo

 In 3 pazienti affetti da miocardiopatia restrittiva con resistenze vascolari polmonari (RVP) elevate e scarsamente reversibili tali da controindicare in maniera assoluta (1 caso) o relativa (2 casi) un trapianto cardiaco ortotopico, è stato eseguito un trapianto cardiaco eterotopico (TCE) sfruttando funzionalmente solo il cuore sinistro del donatore. Tra il cuore del donatore, posizionato nella cavità toracica destra, ed il cuore del ricevente sono state eseguite le seguenti anastomosi: latero-laterale tra i 2 atri sx, termino-laterale tra le due aorte e tra le due vene cave superiori mentre l'arteria polmonare del donatore é stata impiantata sull'atrio dx del ricevente. Gli obiettivi di questo tipo di trapianto sono: 1) evitare, nell'immediato post-operatorio, lo scompenso del ventricolo dx del donatore escludendolo funzionalmente dalla circolazione polmonare ad elevate resistenze; 2) ridurre la pressione atriale sx con la speranza di ottenere una conseguente progressiva diminuizione delle RVP. Al TCE è stata associata una plastica mitralica in 2 casi e tricuspidale in 1 caso.Il paziente con f-up più lungo ( operato il 27-7-95 all'età di13 aa, peso 40 kg, classe NYHA IV + inotropi in infusione) ha richiesto un lungo periodo di intubazione (42 gg) con inalazione continua di NO per l'iniziale persistente ipertensione polmonare. Dimesso dopo 60 gg, a 18 mesi dal trapianto è in classe NYHA I ed in ottimo compenso. Le pressioni pre-operatorie e quelle ottenute 6 e 18 mesi dopo l'intervento sono risultate rispettivamente: AP media 90, 58 e 38 mm Hg; Wedge 40, 14 e 12 mm Hg; C.I. 2,2 , 2,8 e 3,4 L/m2; RVP 22,6, 15,8 e 8 U/m2. Questi dati dimostrano che il TCE sinistro è in in grado di indurre una progressiva diminuizione delle pressioni e delle RVP in un paziente con controidicazione assoluta al TC ortotopico. Negli altri due pazienti (età 21 e 14 aa, peso 57 e 36 kg, classe NYHA IV e III) con RVP rispettivamente di 7,7 e 11,9 U/m2, il decorso post-operatorio è stato privo di complicanze ed a 7 e 6 mesi rispettivamente dall'intervento sono in classe NYHA I, in ottimo compenso ed in attesa di ristudio emodinamico.

Se questi incoraggianti risultati a breve e medio termine verranno convalidati dalla sopravvivenza a lungo termine, il TCE sx potrà essere esteso a molti pazienti in cui le elevate RVP controindicano il TC ortoptopico.



Back on browser