LA RICOSTRUZIONE DELL’EFFLUSSO DESTRO: METODI ALTERNATIVI
 P. Abbruzzese, R. Bianco, F. Parisi, S. Grassitelli*, R. Balagna*, C. Seberich, A. Valori.
 Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia e *Servizio di Anestesia e Rianimazione; Ospedale Infantile Regina Margherita, Torino

 Dal Marzo ‘96 al Marzo ‘97 sono stati sottoposti a ricostruzione dell’efflusso destro 15 pazienti, in alcuni dei quali [ n° 7 di età tra 7 mesi e 18 anni (media 54 m.) e di peso tra 6,4 e 61,7 kg. (media 16,4)] sono stati usati metodi alternativi per il ripristino della funzione valvolare polmonare. La patologia era rappresentata in 4 casi da atresia polmonare con difetto interventricolare (AP + DIV) ed in 3 casi da tetralogia di Fallot (TF).Quattro casi (2 TF, 2 AP + DIV) erano reinterventi. Per la ricostruzione dell’apparato valvolare polmonare si sono impiegate delle protesi meccaniche (St. Jude 23) in due casi ed una valvola monocuspide di Gore-tex negli altri cinque. Nei primi due si trattava di un terzo reintervento e questa é la ragione della scelta di una protesi meccanica. In due casi di AP + DIV si é reimpiantato il tronco polmonare sul fondo cieco dell’infundibulo, ripristinando la continuità della metà posteriore dell’efflusso destro. Il decorso postoperatorio di tutti i pazienti é stato regolare. I controlli ecografici nell’immediato ed a breve periodo hanno dimostrato un buon funzionamento di tutti i sostituti valvolari; la soluzione monocuspide in particolare ha mostrato una insufficienza lieve in quattro casi e lieve moderata in un caso. La valutazione di questa insufficienza deve tenere conto del fatto che la quota di sangue che ad ogni diastole riempie la monocuspide é di discreta entità, poiché nella maggior parte dei casi, per motivi geometrici, la monocuspide deve, per poter funzionare essere profonda tanto quanto la ventricolotomia. A ciò si aggiunga la libertà da anticoagulanti che quest’ultima soluzione permette.



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