Diagnosi prenatale di aritmie fetali: descrizione di 7 casi
V. Vangi, R. Biagiotti*, E. Cariati*, G. Mello*, F. Rubaltelli
U.O. Neonatologia e Terapia Intensiva Nenatale, Università di Firenze *Istituto di Clinica Ostetrica e Ginecologica, Università di Firenze.

L' ecocardiografia fetale si è dimostrata una metodica accurata per la diagnosi prenatale delle anomalie strutturali e delle aritmie cardiache. Nel presente lavoro riportiamo i casi di aritmie fetali da noi osservati in un anno di attività.
Metodo. Nel periodo compreso fra gennaio 96 e gennaio 97 sono afferite al nostro centro di diagnosi prenatale 247 gestanti che presentavano una indicazione all'esecuzione dell'esame ecocardiografico fetale. Tra queste pazienti 38 (15%) sono state inviate per una sospetta aritmia cardiaca fetale. L'epoca gestazionale era compresa tra le 22 e le 39 settimane.
Risultati e Conclusioni. La presenza di una aritmia cardiaca è stata confermata in 22 delle 38 pazienti (57.8%). In 15 casi era presente una extrasistolia (68%); in nessuno di questi casi era associata una malformazione cardiaca né è stata eseguita una terapia. Alla nascita solo un neonato ha presentato una extrasistolia che è regredita spontaneamente. In 7 feti era presente una patologia del ritmo consistente in: 4 blocchi atrio-ventricolari completi (BAV) e 3 tachiaritmie (2 tachicardie sopraventricolari (TPS) e un flutter atriale). Nell'ambito dei BAV, uno era associato a cardiopatia (TCGV), due presentavano una positività per anticorpi anti-Ro. Dopo la nascita in 3 casi è stato impiantato un pace-maker (un neonato è successivamente deceduto per sepsi) mentre nell'altro caso non è stata necessaria l'elettrostimolazione, ma il neonato è deceduto per ipertensione polmonare. I feti affetti da tachiaritmia hanno ricevuto un trattamento intrauterino, utilizzando la digossina associata o meno alla flecainide. In due casi si è ottenuto un controllo completo mentre nel flutter atriale non si è avuta nessuna risposta ed il parto è stato espletato mediante taglio cesareo alla 33a settimana. Il flutter è stato cardiovertito previa terapia con amiodarone. Le altre due tachiaritmie sono attualmente controllate con propafenone e digitale. Anche se limitata, questa casistica conferma l'importanza di una diagnosi precoce delle aritmie cardiache fetali ai fini della migliore gestione pre e postnatale.



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