Il trapianto di fegato in età pediatrica ha oggi
buoni risultati. Tuttavia nel corso della procedura si verificano sia il
passaggio di numerose bolle gassose nella cavità destre, che fasi
di ipertensione polmonare transitoria che, in presenza di uno shunt anatomico,
determinano embolie gassose paradosse e compromettono l’esito neurologico
di un paziente altrimenti trapiantato con successo. Abbiamo pertanto adottato
l’approccio di studiare sistematicamente i candidati a trapianto con shunt
sinistro destro. Tra gennaio 1996 e dicembre 1996 3 femmine affette rispettivamente
da atresia delle vie biliari (2) e fibrosi cistica con cirrosi epatica
(1) , di età 11 , 12 e 31 mesi sono state riscontrate portatrici
di DIV (1 pz ), DIV e DIA, banda anomala nell’efflusso VD e persistenza
della vena cava superiore sinistra (1 pz) e dotto di Botallo (1 pz).Tutte
avevano bilirubinemie totali > 20 mg/dl. In tutti i casi lo shunt era modesto
e l’indicazione alla sua eliminazione esclusivamente quello di ridurre
il rischio del trapianto.Le due bambine con atresia delle vie biliari e
difetti settali sono state sottoposte a chiusura dei difetti e resezione
della banda anomala in CEC ipotermica (28°C, tempo medio di clampaggio
36’) . Nel postoperatorio si sono verificate solo modeste ulteriori alterazioni
degli esami di funzionalità epatica, indicativi di modesta colangite,
regredita in entrambi i casi con terapia antibiotica Un caso è stato
complicato da sindrome postpericardiotomica che ha richiesto, in 7°
giornata pericardiocentesi. Il dotto di Botallo è stato chiuso per
via percutanea con una spirale Cookä , senza problemi. Due bambine
sono decedute 6 mesi dopo la procedura una di scompenso epatico acuto ,
l’altra di polmonite virale, mentre in attesa di trapianto, la terza,operata
di chiusura DIV, è stata trapiantata con successo. Malgrado l’alto
rischio teorico legato alla grave disfunzione epatica, il postoperatorio
di questi bambini si è dimostrato di poco più impegnativo
che di norma e la circolazione extracorpotrea non sembra incidere negativamente
sulla alterata funzionalità epatica di questi bambini. Riteniamo
pertanto proponibile un protocollo di preparazione al trapianto che preveda
l’eliminazione sistematica chirurgica o interventistica degli shunts anatomici
nella fase di preparazione al trapianto di fegato.