Il flutter atriale (Fl.A) è una tachiaritmia
sopraventricolare rara nel neonato che, se non adeguatamente trattata,
può causare scompenso cardiaco. Lo scopo del nostro studio retrospettico
è l’individuazione della prognosi e della terapia più efficace
nel trattamento acuto e cronico di tale aritmia. Sono stati studiati 6
neonati affetti da Fl.A (3 maschi, 3 femmine, età media 42 ±
62 giorni, range 1-150 giorni). Tutti i pazienti sono stati valutati con
elettrocardiogramma, ecocardiogramma ed esame Holter. Il Fl.A è
risultato di tipo comune in tutti i casi. In 2 neonati erano associate
delle malformazioni cardiache: in uno era presente una insufficienza mitralica
lieve, in un altro pervietà del dotto arterioso, pervietà
del forame ovale e insufficienza mitralica lieve. Due pazienti erano sintomatici
per scompenso cardiaco. In prima istanza è stato somministrato in
2 neonati il Propafenone, risultato inefficace, in 3 l’Amiodarone, risultato
efficace, ed in 1 paziente è stata eseguita con efficacia la cardioversione
elettrica. L’interruzione dell’aritmia nei 2 casi refrattari è stato
ottenuta in 1 con l’Amiodarone e nell’altro con la stimolazione atriale
transesofagea (SATE). Il controllo delle recidive dopo l’interruzione del
Fl.A è stato ottenuto in 5 casi con l’Amiodarone (in 1 associato
con il Propranololo e in 2 con la Digossina) e in 1 caso con la Digossina.
In nessun caso si sono verificati effetti collaterali della terapia. La
SATE è stata eseguita per testare la terapia in 4 neonati su 6.
Il trattamento farmacologico è stato sospeso al dodicesimo mese
di vita in 4 pazienti, che dopo un follow-up di 26 ±
1 mesi non hanno presentato recidive. Due sono ancora in terapia perché
non hanno raggiunto l’anno di vita. In conclusione, il Fl.A in età
neonatale può essere un’aritmia gravemente sintomatica e pertanto,
pur non ripresentandosi dopo il primo anno di vita, deve essere prontamente
trattato al momento della diagnosi. L’Amiodarone sembra essere un farmaco
sicuro ed efficace nella cardioversione dell’aritmia e nella prevenzione
delle recidive.