La Propionicoacidemia (PA) è un disordine congenito
del metabolismo degli acidi organici ad ereditarietà AR, dovuto
al deficit dell' enzima propionil-CoA carbossilasi. Il quadro clinico acuto
è caratterizzato da sintomatologia neurologica e acidosi metabolica.
Tale patologia necessita di trattamento a lungo termine con dieta ipoproteica,
supplementazione di vitamine e minerali. I pazienti con PA possono sviluppare
un deficit secondario di carnitina, verosimilmente come risultato della
perdita urinaria di propionilcarnitina. E' quindi indispensabile un supporto
di carnitina, che oltre a favorire l' eliminazione del propionilCoA dall'organismo,
normalizza l' ossidazione degli ac. grassi. Segnaliamo il caso di S.S.,
età 4 anni, seguito presso il nostro Dipartimento dal 7° mese
di vita, epoca in cui fu posta diagnosi di PA. Da allora è in terapia
dietetica e con carnitina . Viene a ricovero per il presentarsi da alcuni
giorni di vomito, dispnea a riposo con storia di pregressi episodi di bronchiti
asmatiformi. All' ingresso mostra distress respiratorio, FC 120 b/m, epatomegalia,
Es.nutrizionali,EAB e ammoniemia nella norma, Rx torace: lieve cardiomegalia,
ECG: turbe aspecifiche della ripolarizzazione ventricolare.L'EcocardioColorDoppler
evidenzia una cardiomiopatia(CM) dilatativa (LVDD 53 mm,LVDS 50 mm,LA 43mm,
FA 6% IM moderata/severa). Da una valutazione anamnestica più approfondita
si rileva la mancata assunzione della terapia con carnitina da circa un
anno. Con l' inizio della terapia con diuretici, cardiocinetici, vasodilataori
e con la somministrazione in bolo di carnitina per e.v. seguita da somministrazione
per os (100mg/Kg/die) si assiste ad una rapida risoluzione della sintomatologia
clinica e ad un iniziale rapido miglioramento della cinesi cardiaca ,seguito
poi da progressivo e graduale ritorno dei parametri di contrattilità
cardiaca alla normalità in circa quattro mesi. Il dosaggio della
carnitina totale e libera al momento del ricovero ha evidenziato valori
patologici rispettivamente di 29.9 nm/l (v.n.54.4+/-9.9) e di 7.3 nm/l
(v.n.41.7+/-7.9), normalizzatisi dopo 10 giorni di terapia. La CM è
una complicanza importante della PA e può essere rapidamente fatale.
In letteratura sono riportati pochi casi di CM in corso di organicoacidemia.
Sull' effettivo ruolo della carnitina nella patogenesi della PA non esiste
un' interpretazione univoca, Massoud et al.* non attribuiscono un
ruolo determinante alla terapia con carnitina nella risoluzione dei quadri
cardiologici, non avendo riscontrato dati omogenei nei loro pazienti con
PA, e ipotizzano un possibile ruolo della malnutrizione per carenza di
oligoelementi. A nostro avviso la stretta correlazione tra il dato della
carnitinemia e il quadro cardiaco,senza altri segni di malnutrizione, con
il completo ritorno alla normalità degli indici di contrattilità
in tempi relativamente brevi, avvalora l' ipotesi patogenetica del ruolo
della carnitina nel determinismo della CM nei pazienti con PA. Inoltre
l' aver rilevato un danno cardiaco così importante dopo un anno
dalla sospensione della terapia con carnitina, suggerisce l'opportunità
di sottoporre tutti i pazienti con tale patologia a controlli periodici
ecocadiografici, onde valutare precocemente anche i danni cardiaci da possibile
ingiustificata sospensione della terapia.
* Eur J Pediatr(1993) 152:441-445