ANOMALIE RARE DEL RITORO VENOSO SISTEMICO IN SITUS SOLITUS E  LEVOCARDIA
A. Borghi, G. Agnoletti, L. Preda, M. Quattrociocchi
Divisione di Cardiologia, Ospedali Riuniti di Bergamo
 
Se si esclude la persistenza della vena cava superiore sinistra (VCSS) in seno coronarico (SC), che e’ presente in circa il 5% delle cardiopatie congenite sottoposte ad indagini invasive, altre anomalie del ritorno venoso sistemico sono estremamente rare al di fuori delle sindromi isomeriche. Presentiamo 6 pazienti con cardiopatia congenita, in situs solitus e levocardia, in cui la persistenza della VCSS era associata ad altre anomalie del ritorno venoso sistemico. La casistica e’ riassunta nella tabella.
 
N Eta’ Diagnosi Anomalia del ritorno venoso sistemico
1 2 m RVAPP Interruz.VCI, cont. azygos dx + VCSS ->SC
2 7 aa IM Interruz.VCI, cont. azygos sx in VCSS ->SC
3 30 m T. Fallot Interruz.VCI, cont. azygos sx in VCSS ->SC
4 22 m DIV+SPI Interruz.VCI, cont. azygos sx in VCSS ->SC 

ipoplasia VCSD

5 9 gg CAV+CoAo Assenza VCSD, VCSS -> SC
6 3 m DIV, VS ipopl. VCSS in atrio sx
 
La diagnosi fu posta nei primi cinque pazienti durante cateterismo cardiaco preoperatorio e nel paziente n. 6 all’ intervento chirurgico. Nei tre casi con continuazione azygos sinistra e VCSS in SC, l’ anomalia venosa sistemica ha reso piu’ complessa l’ indagine emodinamica, condizionando la necessita’ di un approccio venoso da giugulare interna destra, per l’ esplorazione delle cavita’ cardiache destre. Il paziente n. 6 fu operato senza cateterismo cardiaco per DIV e probabile RVAP in VCSS, sospettato per la presenza al Doppler di flusso venoso centrifugo nella VCSS.

Le anomalie del drenaggio venoso sistemico sono rare e, proprio perche’ di riscontro solo occasionale, sono talora non diagnosticate o malinterpretate all’ecografia, rendendo quindi piu’ indaginoso il cateterismo cardiaco o essendo causa di complicazioni durante l’ esame. La valutazione accurata del ritorno venoso sistemico dovrebbe percio’ essere parte integrante di ogni indagine ecocardiografica nei soggetti candidati a cateterismo cardiaco o ad intervento cardiochirurgico.



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