LE VARIAZIONI NELLA STRUTTURAZIONE DELL’IDENTITA’ CORPOREA E SESSUALE IN SOGGETTI AFFETTI DA CARDIOPATIA : L’INTEGRAZIONE TRA BIOLOGICO E PSICOLOGICO.
 Ragaglini, A. Dell’Amico, F. Santoli.
 Ospedale Pediatrico Apuano - Massa Carrara

 Partendo dalla constatazione, più volte ritrovata in letteratura, di come la presenza di una cardiopatia congenita ed i relativi vissuti di ospedalizzazione possano influire sulle modalità relazionali del soggetto sia in riferimento al proprio porsi nei confronti degli altri che, e soprattutto, nel modo di vivere se stesso, di accettare cioè la propria situazione di malattia e le inevitabili conseguenze di natura sia fisica che emotiva, si vuole dimostrare la validità di questa ipotesi in soggetti cardiopatici. Proprio in seguito a questi trascorsi, possano instaurarsi modalità comportamentali e relazionali alterate o comunque "inadeguate" 0al contesto sociale nel quale si trova inserito ; può essere, infatti, lasciato troppo spazio a timori, ansie, frustrazioni, angosce, chiusure o contrariamente, eccessiva apertura, apparente distacco dagli eventi esterni, rigidità, ...ecc... e comunque a sentimenti ed emozioni in qualche modo limitanti sia per l’attualità del paziente stesso che per il suo futuro.
Con questo lavoro, si è cercato di approfondire e verificare quali elementi si insinuino, e perché, nel paziente cardiopatico creando variazioni e modificazioni nella strutturazione armonica dell’identità corporea e sessuale e di quali effettive conseguenze si possano creare a livello relazionale ed interpersonale, studiando una modalità di intervento diretto sul paziente che possa arginare i danni emotivi causati dai vissuti di malattia.
La metodologia seguita parte dalla verifica della realtà emotiva e delle modalità relazionali del paziente tramite la valutazione degli esiti del lavoro precedentemente compiuto su questo argomento, (col supporto del T.R.I. Test edito dalla Casa Ed. Erickson), per concentrarsi sulla valutazione dalla capacità di auto-identificazione e rappresentazione di sé e del proprio corpo e sulle forme di disagio espresse dai soggetti considerati . Questi fattori sono valutati nei soggetti da 3 a 10 anni per mezzo della valutazione del disegno seguendo i criteri di valutazione proposti da F. Morino Abbele in "Interpretazione del disegno Infantile" e dal "Test della Figura Umana" di K. Polacek e D. Carli, entrambi editi da O.S. - Firenze ed in soggetti da 11 a 18 anni e da 19 a 65 anni tramite la compilazione di un questionario a risposta libera, calibrato secondo l’età, di nostra formulazione. I soggetti considerati sono stati equamente suddivisi in gruppo sperimentale, composto da pazienti cardiopatici e gruppo di controllo composto da soggetti sani.

I dati rilevati ci portano a confermare l’ipotesi iniziale in cui si considera la patologia cardiaca come fattore disturbante per uno sviluppo armonico dell’identità corporea e sessuale e l’influenza della modalità di auto-percezione sulle relazioni interpersonali, di come cioè eventi biologici, strettamente fisici, di natura medica possono influire sulla sfera emozionale, psicologica e relazionale in genere ; di come in situazione di "emergenza" fisica e contemporaneamente emotiva si creino situazioni di adattamento significative per la vita personale e relazionale.



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