Le difficoltà emotive dell' ospedalizzazione interessano
vari aspetti della personalità del paziente.
Scopo del nostro lavoro è la verifica delle variazioni
nelle modalità relazionali del paziente cardiopatico nei confronti
delle figure di riferimento a lui più vicine (genitori, amici, insegnanti,...)
Si ipotizza che il vissuto emotivo del bambino cardiopatico ospedalizzato
influenzi lo sviluppo armonico del soggetto stesso, condizionandone la
capacità di adattamento sociale e favorendo la comparsa di modalità
di relazione interpersonale alterate che potrebbero permanere nell' adulto;partendo
da questa considerazione si è voluto procedere alla verifica di
tale ipotesi.
A tal fine si è strutturata una metodologia di indagine mirata, basata sulla separazione delle variabili per mezzo dell'utilizzo del Disegno Sperimentale Univariato,che comporta la manipolazione, o variazione controllata, di un aspetto di una situazione sperimentale (variabile indipendente) l'osservazione delle conseguenti osservazioni di un aspetto comportamentale (variabile dipendente); preferendo quindi un paradigma sperimentale in cui vengono effettuati confronti fra un gruppo di controllo ed uno sperimentale. Per un'osservazione il più possibile controllata, si pongono restrizioni assumendo come metodica di osservazione la somministrazione del Test delle Relazioni Interpersonali (T.R.I.) di B.A.Bracken edito ´
Dalla casa editrice Erikson di Trento.Sono stati cosiderati cento soggetti di entrambi i sessi e di età compresa tra i nove e i diciannove anni ( limiti imposti per un corretto utilizzo del test) uniformemente distribuiti per i due gruppi di osservazione (di controllo e sperimentale).
Dai dati rilevati se ne trae la veridicità dell'ipotesi
iniziale e la forte esigenza del soggetto ospedalizzato di poter contare
su punti di riferimento emotivo anche nell'ambito dell'ospedale stesso
e per periodo di permanenza in esso, così da poter effettivamente
prendere in esame la propria modalità di porsi nei confronti degli
altri e degli eventi medici-terapeutici in generale ed eventualmente poter
considerare l'eventualità di modificare le proprie modalità
reattive di interazione grazie al supporto di personale qualificato