BACKGROUND - Il follow-up postoperatorio
della coartazione aortica (CoAo) é spesso caratterizzato dalla persistenza
di una ipertensione arteriosa, talora imputabile ad una stenosi residua.
Una riduzione del diametro aortico >30% viene considerata in questo senso
significativa. L'angiografia e la risonanza magnetica (RM) forniscono informazioni
dettagliate sull'anatomia dell'arco aortico, ma si tratta di procedure
costose e, per quanto concerne l’angiografia arteriosa, anche invasive;
pertanto il loro utilizzo di routine nella valutazione dei pazienti (PZ)
che sviluppano una ipertensione tardiva è discutibile. E’ dunque
utile individuare parametri non invasivi, come i gradienti di pressione
o Doppler, in grado di identificare una eventuale stenosi residua.
OBIETTIVO - Abbiamo confrontato la risposta pressoria
ed il gradiente transistmico da sforzo, misurato con metodica Doppler,
con i dati anatomici ottenuti con la RM allo scopo di individuare i parametri
non invasivi in grado di diagnosticare una eventuale stenosi residua.
METODO - Abbiamo considerato 41 PZ (27m-14f) con
CoAo operata, di età media 23.8± 12.1 anni (4-56). L'età
media al momento dell'intervento era di 12.9± 10.6 anni (0.1-40)
ed il follow-up succesivo medio e' stato di 10.3± 6.5 anni (1-27).
Tutti i PZ sono stati sottoposti a test al cicloergometro con misurazione
della pressione arteriosa (PA) brachiale destra e del gradiente transistmico
a riposo ed al massimo sforzo con CW-Doppler da approccio soprasternale.
Il gradiente transistmico massimo (PGs) è stato calcolato utilizzando
l'equazione estesa di Bernoulli: PGs=4*(V22-V12), dove V1=velocita' di
picco in aorta ascendente e V2=velocita' di picco in aorta discendente.
Al massimo sforzo è stato inoltre misurato il gradiente diastolico
massimo (PGd) in corrispondenza della fine dell'onda T dell'ECG ed il tempo
di dimezzamento della velocità sistolica di picco (SVHT). Tutti
i parametri Doppler esprimono il valore medio di tre cicli consecutivi.
La RM dell'aorta e' stata eseguita per misurare il diametro minimo dell’istmo
(AI) e dell'aorta discendente a livello diaframmatico (DA); la stenosi
residua è espressa come stenosi% = ((1-(AI/DA))%.
RISULTATI - A riposo la PA sistolica è
pari a 131± 23 mmHg e la PA diastolica pari a 72± 14 mmHg.
Il PGs è 13.5± 8.8 mmHg (range 0-32). In nessun caso è
misurabile un gradiente diastolico. La durata dello sforzo e' di 10±
3 minuti ed la capacità lavorativa massima (MWC) pari a 140±
40 Watt. La frequenza cardiaca massima è 167± 20 /min e la
PA sistolica massima 204± 37 mmHg (range 159-277). Il PGs al massimo
sforzo è 27.2± 12.8 mmHg (range 8-63), PGd pari a 5.7±
4.3 mmHg (range 0-14.2) ed SVHT pari a 92± 25 msec. (range 55-139).
La stenosi residua misurata alla RM è in media 22.3± 12.8%
(range 4-53) ed in particolare < 30% in 22 mentre > 30% in 7 pazienti.
Il PGs a riposo correla debolmente con la stenosi% (r=0.42,
p<0.05) così come i parametri Doppler da sforzo (stenosi%=6.6+(0.5*PGs),r=0.49,
p<0.005 - stenosi%=-8.4+(0.3*SVHT),r=0.66,p<0.0001 - stenosi%=10.9+(1.7*PGd),
r=0.55, p<0.005). La valutazione associata di PGd ed SVHT è la
migliore combinazione di 2 variabili Doppler da sforzo per identificare
i pazienti con stenosi anatomica. Se poi si valutano in modo combinato
le 3 variabili Doppler da sforzo tutti i pazienti con stenosi residua vengono
correttamente identificati. In particolare la combinazione di (PGs>30 mmHg)+(SVHT>115
msec)+(PGd >14 mmHg) identifica tutti i pazienti con stenosi > 30% mentre
la combinazione (PGs<21mmHg)+(SVHT<115msec)+(PGd <14mmHg) esclude
tutti i pazienti con stenosi residua significativa.
CONCLUSIONI - I parametri ottenuti dalla valutazione
del gradiente transistmico da sforzo misurato con CW-Doppler (PGs, SVHT
e PGd) ) sono in grado di diagnosticare una eventuale stenosi residua nel
paziente con coartazione aortica operata. L'utilizzo di tale metodica permette
di identificare i pazienti che necessitano di approfondimento con tecniche
di imaging costoso come la RM.