IL FLUTTER ATRIALE ISOLATO IN ETA' PEDIATRICA
Vignati G, Mauri L, Austoni P, Corato A, Figini A.
Cardiologia Pediatrica Dipartimento Cardiologico De Gasperis, Ospedale Niguarda, Milano

 Il flutter atriale isolato e' un aritmia molto rara in eta' pediatrica e la sua prognosi a distanza e' spesso contradittoria. A tal fine abbiamo voluto analizzare le caratteristiche e la prognosi di tale disturbo del ritmo in un gruppo di 11 pazienti (8 maschi e 3 femmine) giunti consecutivamente alla nostra osservazione tra il gennaio 1985 ed il marzo 1997.
Al momento dell'esordio del flutter 6 bambini avevano meno di un mese di eta' (Gruppo A) e di questi 4 avevano un giorno di vita. I rimanenti 5 pazienti (pz) avevano un eta' media di 11 anni (3-17 anni) (Gruppo B). Sintomi erano presenti in 6/11 pz (54%). Piu' in particolare scompenso era presente in 2/6 nel Gruppo A e cardiopalmo in 4/5 nel Gruppo B. Il flutter era del tipo comune in 9 casi (6 A, 3 B) mentre 2 pz del gruppo B avevano un fibrillo-flutter. I valori medi di FC ventricolare erano di 200 battiti/min in A e 170 battiti/min in B.
In acuto terapia farmacologica e' stata utilizzata in 10/11 casi (6 A, 4 B), risultando efficace in 4 casi due per ciascun gruppo. In 6/11 pz (4 A, 2 B) il flutter e' stato interrotto con cardioversione elettrica, mentre in 1 caso (B) con overdrive transesofageo.
Dopo l'episodio acuto terapia profilattica e' stata instaurata in 4 pz , 3 del gruppo A per la comparsa di recidive precoci (entro 72 ore) di tachicardia sopraventricolare da rientro intratriale 2 pz e di flutter atriale 1 pz, ed in 1 pz del gruppo B. Il follow-up medio e' stato di 4.5 anni ( 5.2 A, 3.8 B). Recidive di flutter si sono osservate esclusivamente nei pz del gruppo B (4 pz), nei quali e' stato necessario iniziare una terapia profilattica cronica con buona efficacia a distanza. In due di questi pz si e' pure osservata la comparsa di disfunzione sinusale, che in un caso ha richiesto l'impianto di pace-maker. Due dei tre pz del gruppo A che erano in trattamento hanno sospeso gli antiaritmici dopo il primo anno di vita senza osservare in seguito recidive. Un bambino di tre mesi e' ancora in terapia ma si prevede di sospenderla entro l'eta' di un anno.

In conclusione il flutter atriale isolato ha un epoca preferenziale di esordio nel periodo neonatale, di questi pz la meta' richiede una terapia profilattica nel primo anno di vita, ma la prognosi a lungo termine e' buona. Viceversa se l'esordio dell'aritmia e' piu' tardivo frequenti sono le recidive ed e' possibile la comparsa di una disfunzione del nodo del seno. In base a questi dati e' prospettabile che anche la patogenesi del flutter sia differente nei due gruppi, essendo principalmente relata ad una immaturita' elettrica nel neonato, mentre nel bambino piu' grande potrebbe essere l'espressione di una malattia atriale ad esordio precoce.



Back on browser