TRATTAMENTO DELLA TACHICARDIA ATRIALE ECTOPICA IN ETA’ NEONATALE E PEDIATRICA

G. Bosco, F. Ventriglia, C. Perri, C. Belardi, F. Mileto, P. Versacci, S. Anaclerio, E. Batti, V. Colloridi

Cattedra Cardiologia Pediatrica, Ist Clinica Pediatrica, Università "La Sapienza" Roma

La tachicardia atriale ectopica (TAE) costituisce il 5-10% delle tachiaritmie sopraventricolari in età pediatrica, ed è di difficile trattamento farmacologico. Il meccanismo elettrogenetico consiste in un’esaltazione del normale automatismo cellulare che origina da un singolo focus atriale non sinusale, o da più focolai ectopici "multifocale o caotica". Abbiamo esaminato retrospettivamente 14 pazienti affetti da TAE, 10 femmine e 4 maschi. In 11 casi la TAE era esordita tra 1 giorno e 12 anni (età media: 3 anni), ed in 3 casi già in epoca fetale. La TAE era focale in 9 pazienti (di cui in 4 in forma permanente, in 3 ripetitiva, ed in 2 parossistica), e caotica in 5 pazienti (tutti in forma permanente).

Dei 4 casi con TAE focale permanente, 2 sono stati trattati, dapprima senza successo, con diversi farmaci a dosaggio pieno (Digitale, Propranololo, Flecainide, Verapamil, Propafenone e Amiodarone), e successivamente con Sotalolo (6-8 mg/Kg/die). In un caso l’instaurarsi del ritmo sinusale, mantenuto anche dopo la sospensione della terapia durata 1 anno, ha consentito la regressione dei segni iniziali di una cardiomiopatia dilatativa. Nel secondo caso, i numerosi tentativi di sospensione del farmaco sono stati seguiti da ricomparsa della TAE, la pz è ancora in terapia dopo 10 anni senza comparsa né di tolleranza, né di effetti collaterali al sotalolo, ed è in lista per tentativo di ablazione. Negli altri 2 casi, il ripristino del ritmo sinusale è stato ottenuto rispettivamente con Digitale in un caso, dopo terapia materna in utero con verapamil senza successo, e con Digitale e Propranololo, seguito poi da Sotalolo, nell’altro caso, mantenendo la terapia per 3 anni. Nei 3 casi con TAE focale ripetitiva il controllo dell’aritmia è stato ottenuto con terapie diverse: in un caso con Digitale associata a Propranololo, in un caso con Sotalolo, dopo l’insuccesso del Verapamil, nel terzo caso con Propafenone, dopo l’insuccesso di Propranololo, Verapamil, e Amiodarone. I 2 casi di TAE focale parossistica, che avevano presentato un unico episodio di tachicardia, non sono stati sottoposti a trattamento. I 5 casi di TAE caotica sono stati trattati con successo con Digitale e Sotalolo (5-8 mg/kg/die). In 4 pazienti il ripristino del ritmo sinusale è persistito anche dopo la sospensione del Sotalolo, la durata della terapia è stata di 1-2 anni. In un altro caso, la terapia ha determinato la riduzione della frequenza cardiaca, pur persistendo il ritmo atriale caotico. Nessun paziente ha presentato effetti collaterali durante terapia con Sotalolo, ed il tratto QT si è mantenuto nel range di normalità. Il follow-up di questi pz varia da 1 a 10 anni.

In conclusione, il Sotalolo sembra il farmaco più sicuro ed efficace nel trattamento della TAE in età neonatale e pediatrica, in alternativa o come ponte alla terapia ablativa con radiofrequenza.